Intervento del Presidente della SIMCE Audizione 13:45 del 22 novembre 2023 IX Commissione Camera dei Deputati
Signor Presidente, Onorevoli Deputati,
è la prima volta che la SIMCE ha la possibilità di confrontarsi con questa Istituzione e quindi voglio innanzitutto, a nome di tutti i soci che rappresento, ringraziarvi per questa opportunità.
Se mi è consentito farei una breve presentazione della nostra associazione.
La società italiana di medicina certificativa è una società medico scientifica che nasce circa 20 anni fa e che unisce i sanitari autorizzati dall’art 119 comma 2 del Codice della strada ad accertare e certificare il possesso dei requisiti psico-fisici necessari alla guida di autoveicoli.
Fanno parte della nostra associazione medici appartenenti o già appartenenti a diverse amministrazioni dello stato (Ministero della salute, degli Interni, della Difesa, dell’Economia e Finanze) che svolgono la loro attività sia in qualità di medici monocratici che di medici componenti delle commissioni mediche locali per le patenti di guida
Lo scopo che ci siamo prefissi, è stato sin da subito quello di fornire ai medici accertatori che rilasciano i giudizi di idoneità alla guida, indicazioni e linee guida sulle corrette modalità di accertamento.
Abbiamo nel corso di questi anni organizzato diversi congressi medico scientifici su diversi temi tra cui il diabete mellito e la guida, le malattie cardiovascolari e la guida, la sicurezza nella guida dell’anziano.
Per affrontare anche i dettagli questi temi, ci siamo confrontati con le rispettive società medico scientifiche di riferimento: la società italiana di diabetologia, di cardiologia, di geriatria e siamo oggi in contatto con diverse altre associazioni mediche specialistiche.
Sono circa 7 milioni i cittadini che ogni anno sono chiamati ad eseguire la visita medica per conseguire o rinnovare la patente di guida. Circa 23000 di loro, ogni giorno lavorativo, si presentano di fronte ad un medico, individuato da una specifica norma, per poter avere il nulla osta sanitario per guidare autoveicoli.
Il medico accertatore svolge un’attività particolarmente sensibile. Da un lato la conseguenza della sua valutazione medica può determinare un giudizio di non idoneità alla guida, privando cosi il cittadino del suo diritto di circolare in strada con un autoveicolo. Dall’altro, se non svolge il suo ruolo di garanzia con la necessaria diligenza e perizia, corre il rischio che consenta la guida di un autoveicolo a cittadini affetti da imperfezioni fisiche, infermità, deficit sensoriali, o condizioni di dipendenza da alcol o da altre sostanze stupefacenti.
Siamo l’unica associazione che mette al centro della sua attenzione il tema dell’accertamento dell’idoneità psico-fisica alla guida di autoveicoli e abbiamo nel corso degli anni maturato l’esperienza necessaria per conoscere sia i pregi che i difetti dell’impianto normativo che regola questo tema.
Crediamo per questo di essere una risorsa in grado di fornire pareri sulle conseguenze delle condizioni psico-fisiche del conducente sul rischio di incidentalità stradale.
Vogliamo oggi mettere a vostra disposizione questa nostra competenza.
Nel merito dei progetti di legge in esame, vogliamo fornire il nostro contributo su 2 punti.
Il primo contributo riguarda il disegno di legge presentato dal Ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti.
Innanzi tutto concordiamo sul fatto che, pur essendo gli incidenti stradali dovuti nella maggior parte dei casi a distrazione o al mancato rispetto della segnaletica stradale, il ruolo delle condizioni psicofisiche del conducente svolge un ruolo tutt’altro che secondario.
Il comma 9-ter dell’art. 186 del Codice della strada che si vuole introdurre, prevede la possibilità di imporre per un periodo di tempo la guida con alcolemia pari a zero o il dispositivo “alcolock” a chi è stato sorpreso alla guida in stato di ebbrezza alcolica.
Tale periodo di tempo è stabilito in funzione del tasso alcolemico riscontrato all’atto dell’accertamento da parte delle forze dell’ordine ed è previsto essere di 2 o 3 anni.
Esso può essere maggiorato su parere della commissione medica locale all’atto della visita medica per la revisione della patente di guida.
Temiamo che in questo modo si potrebbero creare disparità di valutazione da parte delle diverse commissioni mediche locali con giudizi limitativi differenti per cittadini residenti in provincie diverse.
Riteniamo che tale problematica, così come le tante altre analoghe disparità di giudizio che oggi le commissioni mediche locali hanno anche su problematiche diverse (cardiovascolari, diabete mellito, …) potrebbe essere risolta con l’emanazione del Decreto già previsto dall’art. 119, comma 10, del Codice della strada che prevede l’istituzione di un comitato tecnico con il compito di fornire alle commissioni mediche locali informazioni sul progresso tecnico scientifico che può avere riflessi sulla guida dei veicoli a motore. Tale comitato potrebbe emanare delle linee guida nazionali in grado di fornire sul tema della durata della prescrizione dell’alcolemia uguale a zero o dell’obbligo di dotare il veicolo di dispositivo “alcolock”, ma anche sui tanti altri temi di interesse, delle indicazioni applicabili su tutto il territorio nazionale.
Il nostro secondo contributo riguarda la revisione dell’art. 75 novies della legge 160 del 2019.
Concordiamo sulla proposta del deputato On. Caré di prevedere, per chi si pone alla guida di monopattini elettrici, il possesso della patente di guida di categoria AM.
Riteniamo anzi che tale previsione debba valere anche per gli altri mezzi a propulsione non muscolare, quali ad esempio i velocipedi a pedalata assistita.
Riteniamo infatti necessario che chi si pone alla guida di tali mezzi debba da un lato conoscere le regole della circolazione stradale e dall’altro non presentare controindicazioni psico-fisiche alla circolazione su strada.
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22 novembre 2023 Audizione SIMCE 1345
Per vedere in replica intervento 22 novembre ore 13:45 clicca qui https://webtv.camera.it/commissioni