Si pubblica il seguente articolo in seguito alla risposta del Prefetto di Matera relativa ad una richiesta di chiarimenti inviata nel mese di febbraio.
Un collega associato si è visto rifiutare nella regione Basilicata una certificazione relativa all’idoneità per il porto d’armi, sulla base del fatto che la stessa fosse stata rilasciata senza l’ottenimento preventivo di visita psichiatrica, alcolemia e drug test.
A seguito di richiesta di delucidazioni in ordine a tale diniego, è stato risposto che il porto d’armi viene rilasciato solo a seguito delle indagini ora richiamate.
In data 10 febbraio, dopo aver ricevuto una medesima segnalazione nella provincia di Messina, è stata inviata una richiesta di chiarimenti formale alle Prefetture e alle Questure di Potenza, Matera e Messina. Per approfondimenti: https://www.simce.it/chiarimenti-in-tema-di-certificazioni-per-porto-darmi-presso-le-province-di-messina-potenza-e-matera/
Quanto segnalato, per quanto a nostra conoscenza, appare in contrasto con la normativa di riferimento in materia, costituita dal DM del 28 aprile 1998 (Requisiti psicofisici minimi per il rilascio ed il rinnovo dell’autorizzazione al porto di fucile per uso di caccia e al porto d’armi per uso difesa personale), art. 3, commi 2 e 3, il quale prevede espressamente che al medico certificatore sia fornito dal paziente il certificato anamnestico del medico curante e che, sulla base di quanto in tale certificato contenuto, a sua discrezione, lo stesso possa richiedere esami aggiuntivi rispetto a detto certificato anamnestico.
È evidente pertanto che la richiesta, per prassi avanzata, di fornire oltre al certificato anamnestico anche gli accertamenti sanitari su citati, sia in contrasto con il dettato normativo e tutt’ora rimane visibile ad esempio sul sito della Prefettura di Potenza. Per approfondimenti: http://www.prefettura.it/potenza/contenuti/Rilascio_del_porto_di_pistola_per_guardia_giurata_armata-42640.htm
La Prefettura di Potenza richiede un certificato in bollo da € 16,00 di idoneità fisica al maneggio delle armi rilasciato da uno dei seguenti organi: uffici medico-legali, distretti sanitari delle Aziende Sanitarie Locali, strutture sanitarie militari o singoli medici militari in servizio permanente ed in attività di servizio, contenente l’esito della visita psichiatrica e degli esami medici drug-test ed alcol-test. Per il rilascio il richiedente deve presentare alle predette autorità sanitarie un certificato anamnestico del medico di famiglia, di data non anteriore a tre mesi
E’ quanto mai opportuno che le modalità di rilascio di un certificato per il porto d’armi, siano identiche in tutto il territorio nazionale, ciò al fine di agevolare i medici nello svolgimento della propria attività professionale che, talvolta, viene dagli stessi svolta in regioni diverse.
Né può mettersi in dubbio, applicando rigorosamente il dato normativo, alquanto chiaro nella sua formulazione, la garanzia di una preventiva approfondita indagine medica prima del rilascio della certificazione: il legislatore, infatti, affida queste valutazioni al MMG che dà indicazioni in merito, tramite il certificato anamnestico, al medico certificatore.
In data 30 dicembre, la SIMCE ha ricevuto riscontro dalla Prefettura di Matera, con nota 63759 ha confermato le asserzioni della nostra Società, ribadendo che il percorso anamnestico è totalmente demandato, in scienza e coscienza, all’esclusiva competenza del medico certificatore.
La SIMCE confida che conclusioni analoghe possano pervenire dalle Prefetture di Potenza e Messina, da cui attendiamo riscontro alle richieste di chiarimenti inviate in data 10 febbraio e sollecito del 6 dicembre u.s.
Cliccare qui per effettuare il download della nota 63759 del 30.12.2021: 63759